giovedì 3 gennaio 2008

Neve a Bologna

Sono una fan della neve, proprio un’ammiratrice se così si può dire, nel senso che quando arriva, soprattutto in grandi quantità, ridivento subito bambina; vorrei stare sempre fuori a camminare a sentire i fiocchi di neve cadere sulla pelle, sulle mani.
La sera poi sono capace di rimanere un tempo indefinito davanti alla finestra ad osservarla, ad ascoltare il silenzio che si crea immediatamente intorno a lei.
La città sembra immobile sotto al suo manto e sembra che anche tutti i problemi, tutto il dolore si siano congelati…tiro un respiro di sollievo.
Mi torna alla mente che da piccola, all’asilo quando pioveva i bambini chiedevano: che cos’è la pioggia?
Le dade subito rispondevano in maniera poetica: “è la pipì degli angeli”
Un anno nevicò tantissimo e io con una certa sicurezza dissi: “Guardate la cacca degli angeli”…le maestre non la presero benissimo.
Purtroppo non ricordo la mia prima neve, ero troppo piccola, avevo solo due mesi, ma mio padre mi racconta spesso che quell’inverno a Bologna ci fu una nevicata incredibile, nevicò giorni e giorni e con tanta insistenza che mia zia si perse nel mio quartiere.
Dopo due inverni la neve tornò e cercando bene nella memoria mi ricordo che mi fece un’impressione stranissima, sembrava quasi zucchero a velo e io imitando mio cugino poco più grande di me, me ne stavo tutta imbacuccata nel giardino dei nonni a bocca aperta ad aspettare di assaggiare quella strana cosa che cadeva dal cielo.
Così capii che i fiocchetti non erano di zucchero, sapevano piuttosto di freddo, però si poteva giocare a far finta che sapessero di… cioccolata, caramelle alla fragola, gelato al gusto di crema, panna montata…
Ero felice davanti alla mia prima neve, ero così concentrata a rincorrere i fiocchi che cadevano veloci che mi ero persino dimenticata del freddo, della fame, di tutto ciò che mi circondava.
Mi rendo conto che la neve porta anche grossi disagi (mio padre non smette mai di ricordarmelo) però non riesco a ignorare la poesia che mi scatena dentro; persino nei momenti più bui la neve è stata un bel viaggio nella fantasia.
Ricordo un inverno di qualche anno fa alle prese con il mio primo esame all’università: teorie e tecniche di psicologia generale. Ogni tanto facevo una pausa, mi alzavo dalla sedia e mi affacciavo alla finestra ad occhi chiusi immaginando di essere in Finlandia o in una qualche baita in montagna.
La neve continuava ad accumularsi sugli alberi e così dopo un paio d’ore presa da insofferenza (insomma non si può stare chiusi in casa mentre fuori nevica) sono uscita, mi sono fatta un bel giro e poi me ne sono andata su nel terrazzo del mio palazzo con il mio walkman a sentire la musica.
Passò una canzone che non conoscevo ma che da allora mi accompagna quando mi sento un po’ sola e ho voglia di neve:


Il mare d'inverno è solo un film in bianco e nero visto alla TV.
E verso l'interno, qualche nuvola dal cielo che si butta giù.
Sabbia bagnata, una lettera che il vento sta portando via,
punti invisibili rincorsi dai cani, stanche parabole di vecchi gabbiani.
E io che rimango qui solo a cercare un caffè.

Il mare d'inverno è un concetto che il pensiero non considera.
E' poco moderno, è qualcosa che nessuno mai desidera.
Alberghi chiusi, manifesti già sbiaditi di pubblicità,
Macchine tracciano solchi su strade dove la pioggia d'estate non cade.
E io che non riesco nemmeno a parlare con me.

Mare mare, qui non viene mai nessuno a trascinarmi via.
Mare mare, qui non viene mai nessuno a farci compagnia.
Mare mare, non ti posso guardare così perché questo vento agita anche me,
questo vento agita anche me.

Passerà il freddo e la spiaggia lentamente si colorerà.
La radio e i giornali e una musica banale si diffonderà.
Nuove avventure, discoteche illuminate piene di bugie.
Ma verso sera, uno strano concerto e un ombrellone che rimane aperto.
Mi tuffo perplesso in momenti vissuti di già.

Mare mare, qui non viene mai nessuno a trascinarmi via.
Mare mare, qui non viene mai nessuno a farci compagnia.
Mare mare, non ti posso guardare così perché
questo vento agita anche me, questo vento agita anche me



Stamattina quando mi sono alzata dal letto mi sono subito diretta verso la finestra pensando:
“dai neve, vienimi a trovare ho proprio bisogno di te oggi”.
Sarà magia, sarà il caso, sarà il freddo ma la mia neve è davvero arrivata e ora il mio giardino è completamente bianco.
Ora vi saluto, m’imbacucco per bene, mi metto il walkman con la cassetta di Loredana Bertè e me ne vado a fare un giro.
(Durerà molto? Durerà poco? Che importanza ha, ora è qui con me ed è tempo d'immergermi)
Buona Neve a tutti!

11 commenti:

marina ha detto...

Buona neve a te Banana!
Devo dire che la tua logica di bambina, circa la consistenza della neve, era inoppugnabile!
A me la neve piace ma non troppo da vicino. Ma il tuo modo di parlarne la rende fantastica anche per me
ti abbraccio marina

Fuori Fuoco ha detto...

che bello! tutti in giardino a fare a palle di neve ... io qualche vecchiardo lo colpirei! sei d'accordo Ban? Un bacio grandissimo alla mia sorellina! Smack!

baluginando... ha detto...

Intensamente persa nelle mie paturnie, non ricerco più un senso da dare alle mie debolezze, che forse debolezze non sono, perchè sono forza.
Non ti angustiare, non ti angustiare mai.
Se vuoi, vieni a trovarmi.
http://baluginando.blogspot.com/

Banana ha detto...

Poich: mi raccomando, io te e la Vero ci vediamo il 6 per portare dolcini e carbone a tutti i bambini del mondo (tranne a quelli di Arcore...hi hi hi)
dopo la faticata, palle di neve con la Knoff.
(se qualcuno si vuole aggiungere è ben gradito)

Banana ha detto...

Benvenuta Baluginando! Mi sa che è proprio come dici tu, forse il senso da dare alle nostre debolezze è quello di rendersi conto che in fin dei conti esse sono proprio la nostra forza più grande perch ci rendono più umane, più vive, maggiormente capaci d'amare!
Grazie, verrò presto a trovarti

Banana ha detto...

Marina,sì la neve per me è proprio qualcosa di speciale, una specie di piccolo ponticello che mi mantiene legata alla mia infanzia.
Un abbraccio forte anche a te!!

cristina ha detto...

Banana ho proprio riso di gusto per "la cacca degli angeli"! Bellissimo!! Buona immersione, la neve è davvero magica, sono felice sia arrivata per te, solo per te. Un bacio

Banana ha detto...

Grazie Cristina! Devi sapere che già dall'asilo mi dedicavo alle figure di merda con una certa classe.
Baci

Anonimo ha detto...

La neve in città a me entusiasma meno devo dire ma mi hai contagiato non poco con il tuo post permeato di romantico entusiasmo.

Ed allora spero che tu abbia passato una gioranta davvero piacevole.

Banana ha detto...

Grazie Daniele, sì ieri è stata proprio una giornata positiva! :)

Ciuffo biondo ha detto...

Ciaooooo!! Io non sono molto attratta dalla neve! Però l'hai trasformata in poesia!! Mi sono quasi commossa a leggere questo post! Smuack!!!!