martedì 19 febbraio 2008

Il mio vicino di casa



Il mio vicino di casa suona la tromba...

Non è una pessima battuta del tipo: "lei suona il piano e lui la tromba" sentita davvero una sera indimenticabile da Alberto, professore sessantenne che intrattenne me e la mia amica Lisa per un'intera serata a colpi di battute e PIGNOLETTO FRIZZANTE DEI COLLI BOLOGNESI.


Quella sera me la ricorderò per tutta la vita, anche perchè io e la mia amica ricevemmo ben due proposte indecenti nel giro di qualche ora: prima dal Professore e poi da due baldi sardi ESTEBAN E CHECO (per gli amici).

Insomma quella sera io e Lisa abbiamo imparato 3 cose essenziali:
1) dopo un po' che parli con i sardi i tuoi neuroni cominciano a raddoppiare ogni consonante possibile (con particolare predilezione per le TTTTT).
2) gli operai che dormono nei container non possono portarci donne...su questa questione si sono aperti veri e propri dilemmi e riflessioni filosofiche. 3) quando ridi da più di mezz'ora di seguito la mascella si auto-imbalsama.

Sto divagando, torniamo a noi, dicevo :
Il mio vicino di casa suona la tromba, o meglio ci prova.

Non è bravo, ripete la stessa melodia da anni e quasi ogni giorno, verso le sei del pomeriggio, ricomincia puntuale a buttare note, una dopo l'altra, un po' a casaccio, come se il suo obiettivo vero non fosse tanto quello d'imparare a suonare, quanto di provarci e basta senza grosse pretese.

A volte è fastidioso, addirittura irritante, altre volte è quasi confortante, come una di quelle persone che incontri sull'autobus nello stesso orario e per quanto tu non conosca nemmeno il suo nome, la senti far parte della tua quotidianità e quasi riesci ad immaginarti la sua vita, la sua storia, dal modo in cui sale sull'autobus, da come si mette a sedere, da come guarda gli altri.

Il mio vicino ed io ci siamo incontrati poche volte, eppure mi sembra di conoscerlo, ho sentito i suoi discorsi fatti di note musicali e per quanto noiosi e ripetitivi sanno di familiare, di tranquillità, di serenità, a volte.

Fa parte di queste mura, del mio passato ed è stato presente in tanti momenti diversi per pura casualità. Forse è proprio questo che mi ha spinto a scrivere di lui oggi, la sensazione di presenza e tranquillità che riesce a regalarmi in determinati momenti; un sottofondo di quiete quando sembra che tutto intorno e dentro di me stia cambiando rapidamente.

9 commenti:

Banana ha detto...

Mi si ufficialmente fanculizzato l'orologio del blog indi per cui ANARCHIA TEMPORALE.

cristina ha detto...

Anche io ho chi suona il piano al piano di sotto e di fianco il flauto, pazienza, fanno anche compagnia perchè non lo fanno tanto spesso. Un abbraccione

Anna ha detto...

Ciao Piccola!
I sardi e la loro erre, come resistergli? :-)
La battuta della tromba la conoscevo, potrebbe essere inclusa a pieno merito in quel nostro progettino a lungo termine :-)
Io vivo in una strada di "musicisti", devo dire che gli esercizi al piano mi stressano abbastanza, la batteria poi non ne parliamo.
Passa da me, ragassuola, c'è un giochino dvertente al quale forse ti piacerà partecipare.
Baci baci.....
Anna

P.S. ho cercato di disfanculizzare il mio orologio tempo fa, con scarsissimi esiti. Una sera parlavo del fatto che fossi leggermente sbronza, ma il post apparve pubblicato alle 9 di mattina: i miei lettori rimasero quantomeno basiti :-))

marina ha detto...

La serata memorabile mi ha fatto proprio ridere.
mi cercherò il pignoletto, mi sembra piuttosto interessante

intorno a me suonano il piano (che mi rompe) e il meraviglioso contrabbasso.
Io canto e penso di essere la più odiata!
baci e abbracci marina

Banana ha detto...

Ma che bello sapere di non essere l'unica circondata da vicini musicisti...o aspiranti tali.
Sì Marina devi proprio assaggiare il Pignoletto, ti assicuro che merita.
Ah ah Anna che gag!
Ora passo a vedere il giochino che sono curiosa.
Baci e abbracci alle mie tre bloggherine!!

Anna ha detto...

Piccola,
sono contenta che ti sia divertita con il gioco dei giornali, ma io ti chiedevo di dare un'occhiata al post sull'Islanda :-))

Ciuffo biondo ha detto...

Io invece a Varsavia ho conosciuto tantissimi musicisti!!! E ci siamo fatte mantenere da loro!! Che bello c'era anche un violinista gay innamorato di serena e un cornista innamorato di me! W la musica!!!!!

Daniele Verzetti il Rockpoeta® ha detto...

Una certezza che sa di stabilità. Ma se diventa un elemento di inquietudine forse sarebbe meglio che smettesse di suonarla LOL!

Banana ha detto...

OOps Anna mi sono persa il tuo post sull'Islanda, corro a rimediare.
Lisina, darling cos'è un cornista?
Vabbò approfondiremo domani sera.
Rockpoeta il mio vicino di casa rappresenta contemporaneamente stabilità e inquietudine...un bel casino.
Baciiii a tuttiiii e buon weekend.
Banana