Che bello partire, andare in vacanza. Fare le valigie, buttarci dentro tutto il necessario e poi richiuderle a forza, sedendocisi anche sopra se necessario.
E' bella l'atmosfera che si crea quando si sta per partire, per lasciarsi la propria quotidianità alle spalle per un certo periodo di tempo.
Si va via con la famiglia, con gli amici, con anche solo una persona cara e tutto diventa un'avventura, un godersi altri posti, altra natura, altri luoghi fino a quel momento magari anche sconosciuti.
Si viaggia per amore, per divertimento, per potersi rilassarsi, per conoscere, per incontrare...
Si viaggia anche quando la vita ci mette sotto pressione e noi ci ritroviamo costantemente per terra; viaggiare diventa così un modo per viversi sè stessi da un'altra prospettiva, brutta o bella che sia.
A volte, nei momenti più duri si deve viaggiare da soli, per andarsi a riprendere pezzetti di vita, di storia personale e per ricordarsi che si parte sempre da sè e con sè e che questo deve essere sufficiente, altrimenti si vivrà sempre in attesa di qualcosa che non arriverà mai.
Le lacrime scendono lungo le guance, gli occhi scorrono lungo un libro e se si tira su lo sguardo si vedono arcobaleni e prati verdi sui quali correre e per i quali esistere.